Philippe Stark inventa un nuovo modo di riciclare vecchi videofonini
esausti
Il famoso designer si inventa un modo brillante per arredare
i piccoli ambienti.
Parigi,
7 ottobre 2004
Ogni anno vengono gettati milioni di telefoni cellulari. Da qualche
mese le pattumiere si stanno affollando anche di prodotti di terza
generazione, i cosiddetti videofonini.
Philippe Stark, che per l'occasione ha registrato il marchio
"rifiuti da rottamare mobili di terza generazione®",
ha importato una moda dagli Stati Uniti che aveva già
iniziato a coinvolgere i vecchi televisori a tubo catodico.
L'idea è quella di svuotare il guscio del videofonino ed
allestirlo come un acquario, con tanto di fondale, mini piante e
mini pesci. "Da rifiuto ad oggetto di micro arredamento"
è lo slogan con il quale il designer vuole promuovere la
sua idea che sta già facendo il giro del mondo. Lui ne tiene
un paio sul comodino, uno appeso al retrovisore dell'auto e uno
più piccolo con pesci tropicali in tasca.
Vengono utilizzati tutti i telefoni a conchiglia, che permettono
di installare l'ossigenatore e una scorta di cibo nella parte della
tastiera svuotata dai circuiti.
L'idea ha già fatto il giro del mondo e tra i clochard di
tutto il pianeta è scoppiata una nuova febbre dell'oro: basta
guardarsi attorno per vederli in azione in ogni tipo di contenitore
di rifiuti, alla ricerca del prezioso rottame che diventerà
un ricercato gadget.
Alcune multinazionali hanno fiutato l'affare e stanno acquistando
nei vari paesi le aree dedicate allo smaltimento dei rifiuti.
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