Al via il progetto di telefonia interamente biologica
Una alternativa alla produzione di serie porterà ad
una controrivoluzione industriale?
Sanremo,
14 ottobre 2004
Grazie ad un'innovativa serra posizionata nell'entroterra della
riviera di ponente, un'equipe di agronomi è riuscita a coltivare
un esemplare di videofonino mobile di terza generazione®.
Il telefono si è sviluppato semplicemente trapiantando una
talea di Nec e606 che ha dato origine ai primi esemplari di videofonini
mobili di terza generazione coltivati in fitotrone®.
Il modello si è sviluppato esattamente come avrebbe fatto
qualsiasi tubero, impiegandoci circa sette mesi per raggiungere
lo stato di maturazione adatto al consumo.
Il lungo tempo necessario per la coltivazione spiegherebbe tra
l'altro i ritardi con i quali gli operatori telefonici hanno lanciato
i nuovi servizi.
Il "pargolo" è stato alimentato sempre con liquidi
elettrolitici di terza generazione e concimato con silice naturale
trattata sempre secondo i protocolli mobili della terza generazione.
Gli scienziati agronomi stanno studiando modifiche genetiche per
garantire una maggiore durata del prodotto (in particolare delle
batterie), e per incrociarlo con altri elettrodomestici di comprovata
utilità. Vedremo sugli scaffali dei negozi di elettronica
videfonini incrociati con frullatori, tostapane, scope elettriche
e asciugacapelli.
Con il videofonino potremo quindi preparare l'impasto per una torta
o friggere a puntino i nostri calamari appena pescati.
Date le dimensioni ridotte del frutto si pensa che sarà
possibile coltivarli anche sul balcone di casa. I più facoltosi
hanno già ingaggiato intere squadre di architetti del verde
per creare vere e proprie siepi di videofonini, che di notte si
illuminano e trillano come cicale...
Nella foto il modello che è sbocciato
questo autunno
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